Dopo la fuga di Federico Marcelli, arriva la segnalazione di alcune persone che potrebbero averlo avvistato tra le zone boschive.
Momenti di paura per le vittime di Federico Marcelli, l’ex ristoratore 49enne di Pesaro evaso dai domiciliari dove era stato arrestato per violenza sessuale. A dieci giorni dalla sua fuga, ai Carabinieri arriva una segnalazione di un’auto alla cui guida poteva esserci proprio lo stupratore.
Le segnalazioni di un possibile avvistamento
Dopo l’allarme giunto ieri mattina, i Carabinieri di Pesaro hanno iniziato la caccia allo stupratore. Una ricerca che si è snodata nei boschi e nelle campagne tra Pianello, Serravalle, Acquapartita, i dintorni di Apecchio e Cagli.
Secondo le prime informazioni, sarebbe stata avvistata un piccolo fuoristrada in cui alla guida ci sarebbe stato proprio Federico Marcelli. Si indaga anche sull’aggancio di celle telefoniche che potevano essere ricondotte alla sua utenza, anche se pare che il 49enne non abbia con sé alcun cellulare.
Marcelli dovrebbe avere con sé diverse centinaia di euro in contanti, che potrebbero servirgli per le spese quotidiane. Tutto fa pensare ad una pianificazione della fuga, tuttavia ancora non ci sono conferme sulla posizione certa del detenuto.
Anche a “Chi l’ha visto” arrivano intanto altre segnalazioni: una persona ha dichiarato di averlo visto nella metropolitana di Roma. Neanche questa pista ha portato al ritrovamento di Federico Marcelli.
La paura delle vittime di Federico Marcelli
Il 15 novembre scorso, Federico Marcelli è riuscito a fuggire dai domiciliari strappandosi il braccialetto elettronico che portava al polso. Da quel giorno, le sue vittime vivono nel terrore, con la paura che l’uomo possa ricomparire con possibili ritorsioni.
Le indagini rivelano violenze sia psicologiche che fisiche dell’uomo, che minacciava le donne che lo hanno denunciato. Una di loro sarebbe la madre di un figlio di Marcelli che si trova in una casa protetta, mentre l’altra gestisce un ristorante.
Tra le minacce ricavate dagli atti dell’accusa: “Se parli ti uccido. Ti sotterro e non faccio ritrovare il cadavere. Ti seppellisco viva. Ho fatto il volontario in Somalia, ho ucciso dei bambini e posso uccidere anche te“.